2 settembre 2008

Honeymoon - quarta puntata (Paris)




Di Parigi, forse ancor più che di Londra, è difficile raccontare.
Toglie il fiato (e anche la proprietà lessicale).
Di fatto, uno rimane in primis colpito dal lusso. Ma poi si rende conto che non è solo quello. La sfilza di atelier Louis Vuitton, Cartier, Gucci sono poca cosa rispetto alla bellezza degli Champs Elisées alberati (sì, ci sono già i colori dell'autunno!), così lunghi, sterminati, misteriosi.
I grandi ristoranti sono poca cosa rispetto al fascino discreto e gigione dei bistrot, delle piccole boulangerie dove si mangiano inaspettate ghiottonerie.
Poi c'è la bellezza abbagliante della città vista dal Ponte Nuovo, la maestosità del Louvre, l'estro coraggioso (a tratti un po' ardito) che ha permesso di abbinare costruzioni modernissime a edifici storici...
Però c'è anche la bellezza commovente di Montmartre, che in fondo è fatta di piccole cose, come un quadretto, una miniatura. Ecco, Catullo diceva: le nugae...
Ci sono cose che è difficile raccontare a parole, forse perché sono rimaste troppo dentro di noi. Parigi è una di quelle.

1 settembre 2008

Honeymoon - terza puntata (Islanda)




Ed eccoci finalmente a raccontare un po' della mitica Islanda, terra dei ghiacci...
Il destino ci ha riservato giorni di inatteso beltempo... il freddo è freddo e non si discute, noi ci siamo pure beccati - a turno - un'influenzetta, però, avendo soggiornato in appartamento, abbiamo cercato di approfittarne per dedicarci anche a piaceri casalinghi, come la cucina, per la quale a Genova il tempo non c'è mai. Abbiamo cercato di cimentarci con ricette nostrane (mai come in questo caso: dove c'è Barilla c'è casa) ma anche indigene. Tra le prelibatezze islandesi, non sono male le zuppe di verdure e di frutti di mare e le costatine di agnello, ai ferri o nel sugo. Per il pesce, invece (aragoste, merluzzo, salmone, ma anche squalo e balena!) al supermercato non si trova granché e lo si mangia per lo più al ristorante. Quanto si dice in merito ai prezzi salatissimi della roba da mangiare è in parte vero; nel mangiar fuori non si possono fare follie, mentre in casa, con un po' di attenzione, scegliendo anche i supermercati giusti (da evitare quelli aperti 24 ore!!), si riesce a evitare di restare con le tasche vuote.

Ci sono poi tutta una serie di generi decisamente meno costosi rispetto all'Italia; tra questi, i trattamenti nelle Spa delle piscine geotermali, una "coccola" tipicamente islandese che non potevamo farci mancare.
Abbiamo scelto una stazione geotermale piccola e aperta di recente, ancora poco frequentata dai turisti, dove abbiamo trascorso per una cifra davvero modesta un pomeriggio piacevolissimo a mollo nell'acqua calda e profumata, con tanto di candele e cremine omaggio. Il trattamento scelto, un massaggio al silicio, lascia davvero una pelle pulita e liscissima e in genere non si respira quell'atmosfera di "supermercato della bellezza" che alle volte caratterizza le beauty farm nostrane.

Il senso di uno stile di vita più rilassato si respira un po' dappertutto;
per le strade cittadine, ampie, larghe, pulite, gremite di mamme e bambini...
Lungo il laghetto, costeggiato di palafitte e popolato di paperelle...
nella bella piazza del Parlamento, elegante ma non maestosa (qui fare il Parlamentare non significa vivere una tacca sopra il resto del mondo...)
nel grande prato dove praticamente tutta la città si è andata a riunire il giorno del Gay Pride in modo del tutto pacifico e sereno, gay, etero, islandesi e stranieri, giovani, vecchi, single, genitori, figli...

Abbondano le famiglie monoparentali ed è molto diffuso il valore della genitorialità, a prescindere dall'unione di coppia.
Al di là di ciò che ognuno di noi può pensare di questo modello familiare, mi ha colpito questo spirito che sembra permeare l'intera società islandese, improntato a un implicito incoraggiamento all'esperienza della maternità e alla valorizzazione del bambino.
Sembra essere in vigore un generalizzato e implicito "take it easy" che permetta a ciascuno di essere se stesso senza vergognarsi.

Neanche a dirlo, l'hobbistica non è confinata al mondo delle vecchiette, ma è un vero e proprio orgoglio nazionale; in particolare, ha diffusione capillare la lana (in competizione con la vicina Norvegia), venduta anche nei supermercati in grande varietà di colori e formati. Si impara prestissimo e quasi tutti i bambini indossano capi (berretti, sciarpe, golfini, caze...) fatti a mano dalle mamme (ma non di rado dai papà). Sulla vita creativa islandese arriverà a breve post dettagliato da parte della diretta interessata.
Le bellezze naturali non mancano: è difficile non restare catturati dal paesaggio, valorizzato ancor di più dall'aria tersa e limpida (qui abbondano le piogge improvvise, ma anche gli arcobaleni inaspettati!). I geyser, le cascate, ma anche i laghi con le loro coste frastagliate, i monti, i ghiacciai sono uno spettacolo che non può lasciare indifferenti.
Nel contempo, come in ogni apparente paradiso ritrovato, non mancano le tempeste. Sui monti d'inverno si scatenano intense e terribili bufere di neve che fanno sentire i loro echi anche giù a valle, nel centro abitato.

Il paradiso - appunto - non è ritrovato. Non lo è nella natura, calma d'estate ma indomita d'inverno. Non lo è nella vita degli esseri umani, che anche nella loro nordica flemma, avranno in fondo le angosce e i tormenti che, in misura più o meno marcata presenta ognuno di noi.

Però l'Islanda è senz'altro un posto particolare che merita di essere visitato e vissuto, per lo meno per quest'atmosfera intrisa non tanto di grandi fastigia del passato, quanto di una fiduciosa propensione al futuro; lo testimoniano i tanti cantieri disseminati per il centro urbano, la centrale a idrogeno con tanto di autobus a idrogeno in sperimentazione, le "giovani" foreste piantate un paio di decenni fa nei dintorni della città, per decisione di un governo che finalmente smise di disperare nella possibilità di far crescere alberi in Islanda.

Gli alberelli sono lì, alti già più di un metro, pieni di verde nuovo...

29 agosto 2008

Honeymoon - seconda puntata (London)






Delle "città sacre del turismo" come Londra è difficile scrivere senza essere banali. Però è difficile non restare colpiti dal suo essere unica e speciale, anche nei piccoli dettagli; noi ci siamo molto divertiti a osservare un matrimonio a Trafalgar, con tanto di damigelle in rosa, celeste e giallino e lancio di bouquet e poi ci siamo letteralmente persi da Fortnum & Mason, dove per poco non abbiamo prosciugato le nostre già dissestate finanze.
Sarà la banale follia del consumismo, ma si resta sempre colpiti dal fatto che si possa concepire un grande magazzino in modo spettacolare, progettarlo e realizzarlo proprio come una scenografia teatrale...
E giusto per restare in vena di follie, sempre da Fortnum & Mason ci siamo concessi la merenda delle 5: tramezzini, thé, pasticcini e champagne, con acccompagnamento di pianoforte dal vivo (mi sembra di aver riconosciuto la colonna sonora della Bella e la Bestia).
Tutto bello e tutto buono, ma i panini con la senape restano ostici comunque da mangiare...

21 agosto 2008

Honeymoon - prima puntata (Edimburgh)

Qui Reykjavik, temperatura + 15 C°, tempo non male, tutto ok...
Questo è un post un po' diverso dagli altri; viene scritto tanto lontano da casa e per giunta a quattro mani...
Ci tenevamo molto a fissare i ricordi e le emozioni; farlo è sempre bello, ma lo è ancor di più quando, come adesso, sembrano venire giù come un fiume in piena...
e poi, qui sul web e - ovviamente - fuori ci sono diverse persone con cui è bello condividere questo momento...
E così eccoci a raccontare il nostro "tour d'Europe" un po' avventuroso: Edimburgo - scappata a Londra - Reykjavik - Parigi.
Andiamo con ordine...
Edinburgo


Edimburgo l'abbiamo presa nei giorni del Festival teatrale e del Military Tattoo, una parata militare molto cara agli Scozzesi. Quindi l'abbiamo trovata splendidamente pulsante, brulicante e viva di gente per le strade, anche perché, parallelamente al festival ufficiale, si svolge The Fringe, una sorta di controfestival (o meglio festival parallelo) che vede coinvolti centinaia di artisti di strada nelle loro esibizioni "open air".
Assaggiate le Haggis, il salmone e il beef, visitati i tipici pub con tanto di scapoloni che mangiano fritture e schifezze varie già alle 5 e mezza del pomeriggio, girate le strade, inclusa la famigerata Prince Street, via dello shopping.
Dei monumenti non si può dimenticare Holyrood House, residenza reale in Scozia e "teatro" delle torbide vicende di Mary Stuart. A parte il fatto che in Scozia Mary Stuart è una sorta di idolo nazionale, non si può però fare a meno di trovarla simpatica, immaginando la sua spocchia francese nella fredda Scozia... mica da ridere i suoi gioielli e il cofanetto da ricamo (ma avrà ricamato davvero o avrà fatto finta??). E poi la storia tipica della rivalità femminile: insomma sarebbe stato meglio per lei non fidarsi troppo di sua cugina Elisabetta...
Accanto al palazzo si trovano i resti dell'abbazia distrutta e un bellissimo parco, con tanto di scoiattoli per il diletto dei turisti...

La città è complessivamente ospitale e gentile, si mangia tutto sommato non male, accettando di innalzare a palla il proprio livello di colesterolo... Colpisce il fatto che, probabilmente in conseguenza dell'incendio del 2002, a ogni pié sospinto nei locali pubblici suonano gli allarmi antincendio e arrivano i pompieri; questo ci è capitato un ristorantino nei pressi del castello, dove si stava svolgendo una degustazione di whiskey scozzese e (dopo l'evacuazione e il successivo rientro) abbiamo mangiato dell'ottima carne...

A presto con la prosecuzione delle cronache...

31 luglio 2008

Matrimoni per amore, matrimoni per forza
ne ho visti di ogni tipo, di gente d'ogni sorta
di poveri straccioni e di grandi signori
di pretesi notai e di falsi professori

ma pure se vivrò fino alla fine del tempo
io sempre serberò il ricordo contento
delle povere nozze di mio padre e mia madre
decisi a regolare il loro amore sull'altare.

Fu su un carro da buoi se si vuole essere franchi
tirato dagli amici e spinto dai parenti
che andarono a sposarsi dopo un fidanzamento
durato tanti anni da chiamarsi ormai d'argento.

Cerimonia originale, strano tipo di festa,
la folla ci guardava gli occhi fuori dalla testa
eravamo osservati dalla gente civile
che mai aveva visto matrimoni in quello stile.

Ed ecco soffia il vento e si porta lontano
il cappello che mio padre tormentava in una mano
ecco cade la pioggia da un cielo mal disposto
deciso ad impedire le nozze ad ogni costo.

Ed io non scorderò mai la sposa in pianto
cullava come un bimbo i suoi fiori di campo
ed io per consolarla, io con la gola tesa
suonavo la mia armonica come un organo da chiesa.

Mostrando i pugni nudi gli amici tutti quanti
gridarono "per Giove, le nozze vanno avanti"
per la gente bagnata, per gli dei dispettosi
le nozze vanno avanti, viva viva gli sposi.

trad. di Fabrizio de André dalla "Marche Nuptiale" di Georges Brassens

A questo post ho deciso di dare, tra gli altri, il tag "storie di donne" perché questa volta si parla di un capitolo importante della mia storia, della donna che sono e di quella che diventerò.
Mi spiace essere stata così a lungo lontana dal blog ... e di averlo fatto in modo un po' misterioso (solo poche sapevano) ma in queste cose sono un po' scaramantica...

Insomma, è inutile girarci tanto intorno...

io e l'Assistente di ricamo ci siamo sposati sabato scorso

e nonostante la mia ritrosia a parlare di vita privata sul blog, mi sembrava giusto dare un cenno di questo momento per coloro che passano di qui e che in questi mesi mi hanno fatto scoprire le soddisfazioni della blogosfera.

Nonostante le mille peripezie, che, nubifragio a parte, ci rendono molto simili agli sposi della canzone, è andato tutto molto bene. E senza trionfalismi, senza sentimentalismi e senza retorica, però posso dire che, anche con le complessità e le zone d'ombra che la vita adulta riserva a noi tutti, mi sembra che la mia storia sia quella di una donna felice.

Il blog sta per chiudere fino a fine mese causa luna di miele... Prometto che cercherò di fare un po' di cronache del grande giorno e della successiva luna di miele. Un abbraccio a tutte quante, per ora! Vi auguro la felicità che meritate.

4 luglio 2008

QQ7!

Guardando le date degli ultimi post, in effetti è un po' tanto che non mi faccio viva sul blog!
E pensare che avrei tanto da raccontare!
Il mio autunno dei cottages finito (colori splendidi, qualche grattacapo sui punti sparsi, ma è solo un assaggio per l'inverno...), il compleanno e l'onomastico, che quest'anno (come qualcuna di voi sa) festeggio in modo un po' particolare...
C'è una cosa che ci tenevo a dire, questo è il primo compleanno che festeggio con blog e amiche di crocette... beh è stato bellissimo leggere tutti i vostri auguri, non credo di averne mai ricevuti così tanti... perciò, devo dire di cuore, a tutte quelle che mi hanno scritto e a tutte quelle che passano di qui

grazie
Non avrei mai pensato che il web potesse essere luogo di amicizie così belle...
Vorrei dedicare questo post in particolare a Barbara, per le sue belle email sempre ricche di buoni consigli e a Susanna, e per i consigli e per i giretti nel centro storico, durante le quali ha la pazienza di seguire i miei tortuosi itinerari...

Cottages des saisons - autunno finito