11 aprile 2008

Del ricamo, dell'amore e di altre malattie...

Eccomi finalmente a parlare del mio preferito in assoluto, Renato Parolin.
Questo è il mio ultimo acquisto:


L'ho acquistato dalla gentilissima ed efficientissima Michela di Coccole, che ho scelto perché mi sembra la fonte più geograficamente vicina a Parolin. E poi devo dire che il nome del negozio, mi sembra proprio azzeccato, non so come la pensate voi, ma tutte queste cose ricamose sono un po' le "coccole", nonostante tutto e tutti, troviamo il tempo di fare a noi stesse...

Ora così sono pronta per iniziare il mio primo SAL, il SAL Renato come lo ha ribattezzato la sua organizzatrice, Francesca di Il sentiero delle viole, che ringrazio per avermi dato la possibilità di partecipare.

Ho molte aspettative su questo SAL, che spero possa essere per me occasione di crescita sia come ricamina che come persona, nella condivisione con tante altre donne. Spero poi possa essere occasione per fare conoscenza e essere conosciuta in rete e auguro buon divertimento a tutte le ricamine. Su tela e filato ci sto ragionando, anche perché su Parolin sto parallelamente portando aventi un altro progetto un po' speciale, ma di questo scaramanticamente preferisco parlarvi più avanti.

Di Parolin amo molto lo stile Engandina, il tratto, il colore e tutta la simbologia, i cuori, le case, ma in modo particolare gli alberi, con le loro profonde radici, gli animali che li abitano e questi lunghi rami protesi verso il cielo.

Parolin sa costruire immagini che sono per me vere e proprie poesie d'amore, e dell'amore come lo sento io; io ci sento una dimensione intimistica, raccolta dell'amore, ma anche un senso di solidità e una propensione alle cose alte.


E poi a evocare in me il pensiero dell'amore è l'idea stessa del ricamo, forse per quel lunghissimo lavoro preparatorio, e poi quel procedere quotidiano del disegno nei fitti incroci della trama e dell'ordito, il farsi, il disfarsi e l'ingarbugliarsi ogni tanto in retri tutt'altro che perfetti...
Colgo l'occasione quindi per rivolgere un pensiero al paziente assistente del mio ricamo, a colui che già a sfogliato con me tutto Amitiés Croisées, a chi tenta invano di starmi a sentire quando parlo di tele e filati, pur non avendo alcun interesse concreto, a chi, nonostante io già vada trascorrendo lunghe ore nei negozi specializzati a Genova, mi ha fatto scoprire la Casa del Ricamo di Savona.

A lui dedico questo post e tutti i ricami parolinici presenti e futuri, che non mi basterà una vita intera per ricamare tutti; glieli dedico nella convinzione che essi sono splendidi da ricamare comunque, ma ricamarli avendolo vicino li rende splendidi in modo particolare.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Un amorevole saluto dal paziente assistente del ricamo che non vede l'ora di trascorrere la vita intera accanto alla più grande ricamatrice che ci sia.
G.

Anonimo ha detto...

Un grazie particolare per il bel commento che hai lasciato ad un mio post.
Ci risentiamo presto.
Un bacione
Angela

Anonimo ha detto...

ecoo perchè mi sei subito statasimpatica. anch'io amo parolin! una mia amica me l'ha comprato domenica al raduno, lo sto aspettando con impazienza...
un sorriso, susi

Anonimo ha detto...

Quando ripasserai da Savona, vai anche a vedere "Phildar" in via L. Corsi. E' un negozio piccolino ma è ben fornito. Per le matassine è forse un po' più caro (non sono più aggiornata perchè io le compro su E Bay). Ci sono due signore gentili che non stanno mai con le mani in mano...ricamano, sferruzzano (hanno vasto assortimento di lane e cotoni) e cuciono...
Ciao e buonissimi/bellissimi lavori
Gabry